Le sue foto sono state esposte alla Biennale di Fotografia e numerosi sono i premi vinti tra cui “Il paese sull’acqua” organizzato dal Corriere della Sera. Anima del Circolo Fotografico IL FARO di Civitanova di cui è anche Presidente, Claudia Profeta tiene corsi di Fotografia e collabora con riviste specializzate. Da sempre attratta dal mondo dell’immagine ma tutto è iniziato da….
Dalle pessime foto che il mio ex marito faceva nelle ricorrenze familiari o quando eravamo in vacanza (era lui il fotografo di casa). Mancavano, immancabilmente, teste e piedi. Così mi sono iscritta al primo corso di fotografia, per imparare i rudimenti di inquadratura e sostituirmi a lui dietro la macchina fotografica.
QUALE E’ IL TEMA CENTRALE DELLE TUE FOTO?
L’essere umano.
CHE COSA TI FA FERMARE E DECIDERE DI SCATTARE?
Una situazione particolare, qualcosa che in quel momento mi suscita un’emozione o una curiosità, credo sia una specie di istinto, qualcosa che ti risuona dentro e dirige il tuo sguardo. La fotografia per me è innanzitutto progetto: la realizzazione di un’idea attraverso la luce.
QUALE E’ IL LUOGO DI CIVITANOVA CHE TI PIACE DI PIU’ FOTOGRAFARE?
Il porto e il fiume. Sono luoghi pieni di vita e insieme vuoti di tutti gli elementi che creano, da un punto di vista fotografico, un disturbo a livello estetico.
LA COSA PIU’ STRANA CHE HAI FATTO PUR DI SCATTARE UNA FOTO..
Ho una grande passione per i luoghi abbandonati e spesso mi sono introdotta in strutture in cui era vietato l’accesso, scavalcando muri di recinzione e cancelli altissimi, e più di una volta sono caduta rischiando di farmi male, ma fortunatamente mi sono solo procurata abrasioni e graffi.
IL SOGGETTO PIU’ DIFFICILE DA FOTOGRAFARE?
Me stessa.
CI SONO DEI FOTOGRAFI A CUI TI ISPIRI?
No, guardo le foto dei grandi fotografi, le analizzo, ma da un punto di vista meramente tecnico. Credo che le mie foto siano legate alla mia storia e al mio sentire e non siano influenzate da nessuno, anche se amo particolarmente Letizia Battaglia, per il suo impegno civile e sociale contro la mafia.
OGGI TUTTI CON IL CELLULARE POSSONO SCATTARE E PUBBLICARE UNA FOTO..
I social e i cellulari hanno aumentato in modo esponenziale la quantità di foto pubblicate, ma quantità non è sempre sinonimo di qualità. Personalmente non pubblico quasi nulla sui social, perché credo che una foto su Facebook si bruci e passi nel dimenticatoio nel giro di poche ore, fagocitata da milioni di altre immagini pubblicate ogni giorno. Le mie foto sono nel mio pc, tranne alcune stampate per mostre, manifestazioni o concorsi.
TI PIACE FARTI FOTOGRAFARE?
Odio farmi fotografare e non ho mai fatto un selfie. Mi sono fotografata di recente per una mostra del mio circolo sul tema “Lo specchio e l’introspezione”, e farlo mi è costato molto sacrificio.
QUANTO RIVELA DI TE UN TUO SCATTO?
Se guardo le mie foto, vedo il mio carattere, il senso dell’ordine e la razionalità.
LA FOTO CHE ANCORA NON HAI FATTO E’..
E’ a New York, dove ancora non sono andata. Mi piacerebbe molto scattare delle foto a New York.